La fotografia è un linguaggio che riesce a rendere visibile un'idea, che porta con sé l’esigenza di raccontare qualcosa.

Negli articoli Finalità e Fotografare Significa abbiamo scritto che la fotografia è anche un mezzo di comunicazione. Scattando una fotografia diamo una interpretazione personale della realtà: e una buona fotografia raramente è una fredda riproduzione degli elementi inquadrati, ma riassume l’emozione o la creatività del fotografo che l’ha scattata, insieme alla sua capacità di comunicare e raccontare.
Ma questa capacità comunicativa non è affatto scontata e facile da sviluppare. Non basta scattare una fotografia, corretta dal punto tecnico, di un soggetto o di una scena che ci emoziona perché questa emozione traspaia automaticamente in ogni osservatore delle nostre immagini.

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Per chiarire questo discorso comunicativo ho trovato illuminante un pensiero sull’argomento di Sandro Iovine che riporto qui in basso.

Quanti di noi hanno nei loro cassetti, più probabilmente nei loro hard disc, immagini che ritengono preziosissime perché collegate a chissà quale episodio emotivamente coinvolgente della propria esistenza? Immagino che si possa rispondere per tutti senza rischiare di sbagliare. Ma quelle stesse immagini a noi tanto care che valore hanno per un'altra persona che non abbia condiviso quei momenti? Nella maggioranza dei casi probabilmente nessuno e la valutazione sarà quindi espressa in funzione della propria competenza a giudicare le immagini o, assai più spesso, semplicemente sul grado di coinvolgimento che l'immagine stessa è in grado di suscitare sull'osservatore o, come sarebbe più corretto dire, sullo spettatore.
Nell'assenza di parametri o griglie di analisi dell'immagine si è costretti a fare riferimento all'unica fonte disponibile ovvero il proprio giudizio personale, senza per altro tenere conto di quanta influenza possano avere i nostri gusti, la storia e la cultura personali. Perché il concetto che non si deve mai dimenticare è che le immagini non sono né cosi innocenti né così semplici da leggere come si vuole credere. Infatti non appena si scivola sui valori simbolici, ci si connette direttamente a un sistema di valori culturali, e talvolta perfino ideologici, che rendono la decodifica del messaggio contenuto all'interno di una determinata immagine fortemente subordinata alla conoscenza dei codici in essa applicati.

Spesso si sente dire che se ci troviamo di fronte a una fotografia non sono necessarie conoscenze particolari per arrivare a comprenderne il significato, mentre per un testo scritto dobbiamo come minimo conoscere la lingua in cui è espresso. Si tratta in realtà di un grande equivoco e di una verità quantomeno parziale.
Se infatti possiamo essere in grado di riconoscere quanto raffigurato nell'immagine (a patto sempre di avere quella precedente conoscenza che ne consenta il iconoscimento e la conseguente identificazione), non possiamo essere altrettanto certi che all'interno del sistema culturale in cui l'immagine nasce ci sia una coincidenza di significati attribuiti o attribuibili al soggetto rappresentato. Gli esempi molteplici che si potrebbero fare, dall'uso dei colori, a quello dei segni, dimostrano tutti come la presunzione di fondare sulla nostra conoscenza culturale particolare l'unico criterio di discernimento sia estremamente pericolosa e possa portare a clamorosi fraintendimenti.

Per questo ogni tanto fa bene ricordare che anche una fotografia di fronte alla quale non fermeresti mai lo sguardo e tantomeno la tua attenzione sotto il profilo fotografico, in quanto nulla ha da dire in questo senso al mondo, può per alcuni essere preziosa. Certo questo non significa che poi si debba anche necessariamente condividere il giudizio espresso da terzi, ma ricordarsi che il proprio pensiero non è né una verità universale, né tantomeno l'unica, è certamente un ottimo esercizio per un approccio corretto e non solo alla fotografia. Idea da cui è facile far discendere un impegno concreto per rendere comprensibile agli altri il vero significato delle immagini che realizziamo, cercando di ricordare che non basta inquadrare qualcosa che riteniamo importante per noi sia sufficiente a esprimere la nostra idea e che il messaggio possa essere compreso da chi osserverà la nostra fotografia.

 

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