In questo articolo troviamo alcune regole di composizione fotografica considerate “normali” o corrette. Queste indicazioni non devono essere intese come fisse ed immutabili, sicure come una formula matematica che se correttamente applicata porta ad un giusto risultato: tutt’altro. Il fotografo potrà applicarle o meno, ma sicuramente non potrà non conoscerle.
Ricordiamo prima alcune definizioni.
Il campo è lo spazio abbracciato dall'obiettivo: lungo quando il soggetto principale è molto lontano rispetto al punto di ripresa, medio quando il soggetto principale occupa circa metà dell'altezza del fotogramma ed è situato vicino alla fotocamera. Lo spazio viene diviso in piani di profondità in relazione alla distanza del soggetto principale. L'immagine è generalmente composta da un primo piano, un secondo piano e uno sfondo. Cambiando obiettivo o angolo di ripresa si privilegia un piano rispetto a un altro.
Il campo è lo spazio abbracciato dall'obiettivo: lungo quando il soggetto principale è molto lontano rispetto al punto di ripresa, medio quando il soggetto principale occupa circa metà dell'altezza del fotogramma ed è situato vicino alla fotocamera. Lo spazio viene diviso in piani di profondità in relazione alla distanza del soggetto principale. L'immagine è generalmente composta da un primo piano, un secondo piano e uno sfondo. Cambiando obiettivo o angolo di ripresa si privilegia un piano rispetto a un altro.
LA POSIZIONE DEL SOGGETTO
In ogni composizione bisogna decidere dove posizionare il soggetto: e se questo non occupa l’intera inquadratura, bisogna far attenzione alle proporzioni dello spazio che lo circonda. La posizione del soggetto è tanto più importante quanto minori sono le sue dimensioni.
Un piccolo decentramento di solito stabilisce una relazione tra il soggetto e lo sfondo. Una inquadratura perfettamente centrata è stabile, statica: spostandolo anche di poco lo si lega meglio al contesto. In linea di massima, quando il contesto è significativo e aiuta a comprendere la foto, vale la pena tentare una composizione in cui il soggetto occupi una piccola parte dell’inquadratura. I semplici esempi in basso rappresentano uno stesso soggetto, le canne da pesca, in diverse posizioni: e i risultati sono diversi.
Un piccolo decentramento di solito stabilisce una relazione tra il soggetto e lo sfondo. Una inquadratura perfettamente centrata è stabile, statica: spostandolo anche di poco lo si lega meglio al contesto. In linea di massima, quando il contesto è significativo e aiuta a comprendere la foto, vale la pena tentare una composizione in cui il soggetto occupi una piccola parte dell’inquadratura. I semplici esempi in basso rappresentano uno stesso soggetto, le canne da pesca, in diverse posizioni: e i risultati sono diversi.
LA PROSPETTIVA
La prospettiva rappresenta il modo in cui gli oggetti appaiono nello spazio e interagiscono tra loro e con l’osservatore: in fotografia definisce quindi il grado di profondità di una immagine. Il senso di profondità dato da una forte prospettiva rafforza nell’osservatore l’impressione di trovarsi davanti ad una scena reale, dando così più importanza all’aspetto realistico del soggetto e meno alla struttura grafica astratta.
La prospettiva rappresenta il modo in cui gli oggetti appaiono nello spazio e interagiscono tra loro e con l’osservatore: in fotografia definisce quindi il grado di profondità di una immagine. Il senso di profondità dato da una forte prospettiva rafforza nell’osservatore l’impressione di trovarsi davanti ad una scena reale, dando così più importanza all’aspetto realistico del soggetto e meno alla struttura grafica astratta.
Ecco i tipi di prospettiva che influenzano proprio l’illusione di profondità.
Lineare. Caratterizzata dalla presenza di linee convergenti che, nella maggior parte dei casi, sono linee parallele, come i bordi di una strada, che tendono a convergere verso uno o più punti. A causa del fenomeno della convergenza tutte o quasi le linee diventano diagonali che portano con sé tensione e senso del movimento. Il grado di convergenza è inversamente proporzionale all’altezza del punto di vista.
Lineare. Caratterizzata dalla presenza di linee convergenti che, nella maggior parte dei casi, sono linee parallele, come i bordi di una strada, che tendono a convergere verso uno o più punti. A causa del fenomeno della convergenza tutte o quasi le linee diventano diagonali che portano con sé tensione e senso del movimento. Il grado di convergenza è inversamente proporzionale all’altezza del punto di vista.
Gli obiettivi in base alla focale cambiano la prospettiva lineare In particolare il grandangolo mostra in primo piano un maggior numero di diagonali, ossia accentua la prospettiva lineare; i teleobiettivi al contrario tendono ad appiattirla.
Aerea. Particolari condizioni atmosferiche (foschia, fumo, oscurità) comunicano una sensazione di profondità poiché i colori e le tonalità dell'immagine si affievoliscono gradatamente in relazione alla distanza. Accentuano la prospettiva aerea anche i vari passaggi cromatici fra i piani.
Aerea. Particolari condizioni atmosferiche (foschia, fumo, oscurità) comunicano una sensazione di profondità poiché i colori e le tonalità dell'immagine si affievoliscono gradatamente in relazione alla distanza. Accentuano la prospettiva aerea anche i vari passaggi cromatici fra i piani.
COMPOSIZIONE STATICA
E’ quasi indispensabile se un fotografo vuole evocare sensazioni di quiete, pace, stabilità. Questo accade quando:
- il soggetto è al centro
- le linee sono convergenti verso il centro
- le linee orizzontali o verticali non sono deformate
- gli oggetti e le persone sono visti di fronte
- le linee architettoniche non sono convergenti
L’immagine è simmetrica: la simmetria rappresenta un grado particolarmente elevato di ordine; in termini estetici l’effetto sull’osservatore va dall’impressione di perfezione formale alla monotonia e quindi è un valido mezzo compositivo.Una composizione centrale può essere molto efficace nei casi in cui il soggetto ha una forma completa e autosufficiente: se non è così "forte" meglio allora spostarlo il qualche altra posizione del fotogramma.
COMPOSIZIONE DINAMICA
E’ quasi indispensabile quando un fotografo vuole evocare sensazioni di azione, movimento, velocità, vita, drammaticità, forti emozioni, precarietà. Questo accade quando:
- il soggetto è situato presso uno dei bordi, anziché al centro
- l’immagine è asimmetrica
- prevalgono linee inclinate o diagonali
le linee verticali sono convergenti
Tipici esempi di composizione dinamica sono le riprese dall’alto, dal basso, le immagini distorte di soggetti architettonici in cui le linee verticali convergono, le immagini in cui i soggetti in movimento sono mossi.
Fotografare un’azione: ad esempio l’immagine di una persona che cammina indica di per sé una direzione ed uno spostamento. Questo vale per qualsiasi oggetto in moto. Poiché le immagini sono statiche, anche la direzione verso cui il soggetto è rivolto suggerisce un’idea di movimento.
REGOLA DEI TERZI
Se posizioniamo il nostro soggetto al centro dell’inquadratura, spesso si ottengono fotto statiche e piatte. Per ottenere immagini meno prevedibili e dinamiche, con maggiore equilibrio e che attirano il nostro sguardo è preferibile comporre seguendo le indicazioni della cosiddetta regola dei terzi: dividi l'immagine in tre parti uguali in altezza e in larghezza. Posiziona il soggetto principale in uno dei punti d'incrocio delle linee divisorie. La regola si applica sia a foto orizzontali che verticali.
Se posizioniamo il nostro soggetto al centro dell’inquadratura, spesso si ottengono fotto statiche e piatte. Per ottenere immagini meno prevedibili e dinamiche, con maggiore equilibrio e che attirano il nostro sguardo è preferibile comporre seguendo le indicazioni della cosiddetta regola dei terzi: dividi l'immagine in tre parti uguali in altezza e in larghezza. Posiziona il soggetto principale in uno dei punti d'incrocio delle linee divisorie. La regola si applica sia a foto orizzontali che verticali.
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